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8 e ½. Tredici artisti in mostra a Firenze per celebrare cento anni di Trussardi

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maurizio_cattelan-we_06In collaborazione con la Fondazione Pitti Discovery in occasione di Pitti Uomo, per la prima volta fuori da Milano la Fondazione Nicola Trussardi presenta un’antologica di otto anni e mezzo di attività. Intitolata 8 ½ è un excursus, un riassunto a puntate delle principali personali prodotte in luoghi inusuali o trascurati di Milano, a cura di Massimiliano Gioni che firma anche una sorta di retrospettiva di se stesso come direttore artistico della creatura non profit di Beatrice Trussardi (premiata negli anni scorsi con il Premio ICE e Mont Blanc per la sua attività a sostegno dell’arte visiva).
La Fondazione non colleziona opere ma aiuta nella produzione gli artisti, i quali sono stati invitati ciascuno a presentare un progetto in e per un luogo, che la Fondazione di volta in volta ha contribuito ad attivare, non solo producendo le opere, ma talvolta occupandosi di interventi di manutenzione sugli spazi.
Ad accogliere i visitatori fuori dalla mostra fiorentina, un neon di Martin Creed. All’interno i lavori sono disseminati nel grande spazio della Leopolda in modo da riempirlo senza snaturare il punto di partenza del lavoro (“prelevato” spesso dal contesto originario di mostre assai elaborate o da spazi pubblici) ma talvolta il suo godimento per i visitatori che li vedranno come opera unica fuori dalla ambientazione originale – o per la prima volta.

elmgreen-dragset-short_cutIl primo in cui ci si imbatte è anche il primo progetto prodotto in uno spazio pubblico dalla Fondazione Trussardi. Si tratta dell’auto bianca con roulotte di Elmgreen&Dragset che occupò, non senza meraviglia dei milanesi (e dei ghisa che elevarono diverse contravvenzioni all’opera d’arte considerandola un… divieto di sosta!), l’Ottagono della Galleria Vittorio Emanuele II, lo spazio pedonale per eccellenza di Milano. Ad esso si affianca, coraggioso senza svettare, il gigantesco pallone aerostatico e autoritratto dello scultore polacco Pawel Althamer che si impossessò del parco e della palazzina dell’Arena Civica. Tra le sale presenti due film di Tacita Dean, un estratto di Meechfieber, il film che la Fondazione ha prodotto per John Bock, per la cui personale riaprì anche la sala d’attesa Reale della Stazione Centrale. Su tre superfici proiettive, il lavoro di Darren Almond che fu presentato all’allora abbandonato Palazzo della Ragione (ora sede di numerose mostre fotografiche).
Accanto, un’opera inedita di Maurizio Cattelan appartenente al collezionista Greco Dakis Joannis (che ha come consulente alla collezione lo stesso Gioni). Il padovano, designer e artista classe 1969, che non è nuovo alla provocazione visti i precedenti con papi e meteoriti (e gli attuali diti medi alzati), con la Fondazione appese per il collo tre bambini-manichino all’albero di Piazza XXIV Maggio creando il primo grande momento di notorietà per il lavoro della giovane agenzia non profit milanese sia sulla stampa nazionale che internazionale.

martin_creed-everythingAl centro dello spazio espositivo domina una delle opere più commoventi mai prodotte dalla Fondazione (che insieme ad altri lavori era stata ospitata all’Istituto dei Ciechi insieme a degli uccelli vivi), si tratta di House of Bread (2004) una casa a misura quasi naturale fatta con pezzi di pane da Urs Fischer. Completano 8 ½ un film di Peter Fischli e David Weiss (la cui monumentale Altri Fiori e Altre Domande, coprodotta dalla Tate Modern e dalla Kunsthaus di Zurigo, fu ospitata al Palazzo Litta), una scultura di Bush, autore Paul McCarthy, alcune grandi immagini di Paola Pivi, un film di Anri Sala e le opere viventi di Tino Sehgal, ospitate al museo di Villa Reale di Milano in una densa personale fatta di sketch improvvisi e di una pletora di figuranti in azione. Alla fiorentina Leopolda, per tutta la durata della mostra, l’artista tedesco “espone” un performer e una performer che si aggirano tra i visitatori. Il primo dichiara qualche statement e la seconda si spoglia e riveste di un tailleur da hostess di fiera completato da una sciarpa arancio – a metà tra il servilismo e il soft porno adatto a quick sex nell’orario di lavoro.

© CultFrame 01/2011

IMMAGINI

1 Maurizio Cattelan. We, 2010. struttura in fibra di vetro, gomma uretanica, legno, abiti. 148x79x68 cm. veduta di allestimento. Firenze, Stazione Leopolda. Photo: Marco De Scalzi. Courtesy Maurizio Cattelan; The Dakis Joannou Collection, Athens

2 Michael Elmgreen & Ingar Dragset. Short Cut, 2003. Tecnica mista, Fiat Uno, roulotte. 250x850x300 cm. Veduta dell’installazione. Ottagono, Galleria Vittorio Emanuele, Milano. Photo: Giulio Buono. Commissionato e prodotto da Fondazione Nicola Trussardi. Courtesy Michael Elmgreen & Ingar Dragset; Galleria Massimo De Carlo, Milan

3 Martin Creed. Everything Is Going to Be Alright (Work # 1086), 2011. Neon bianco. 44 x 1250 cm. Commissionato e prodotto da Fondazione Nicola Trussardi. Veduta di allestimento. Firenze, Stazione Leopolda. Photo: Marco De Scalzi. Courtesy Martin Creed; Hauser & Wirth

INFORMAZIONI
8 e ½
Artisti: Darren Almond, Pawel Althamer, John Bock, Maurizio Cattelan, Martin Creed, Tacita Dean, Michael Elmgreen & Ingar Dragset, Urs Fischer, Peter Fischli e David Weiss, Paul McCarthy, Paola Pivi, Anri Sala e Tino Sehgal
Dal 13 gennaio al 6 febbraio 2011
Stazione Leopolda  / viale Fratelli Rosselli 5, Firenze
Orario: tutti i giorni 10.00 – 20.00 / ingresso libero
Info: telefono 02 8068821 / press@fondazionenicolatrussardi.com
A cura di Massimiliano Gioni / Direttore Artistico: Fondazione Nicola Trussardi

LINK
Fondazione Nicola Trussardi


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